Chi lavora da casa lo sa bene, la flessibilità prima di tutto: dal punto vista economico, psicologico e strutturale. Non c’è punto di riferimento se non lo scopo che devi perseguire, senza limiti di tempo e di spazio. Come dico sempre, il mio spazio-tempo fluidi, necessitano ancora più di chi ha un cartellino da timbrare, perseveranza, rigore, organizzazione e pazienza, tanta pazienza. E così ogni giorno è diverso, un’altalena continua di alti e bassi, di piccoli risultati raggiunti e di altri andati in fumo. E quando l’equilibrio sembra raggiunto, è lì che bisogna rimettersi chini. Il lato bello, in tutto, c’è sempre.

 

Ed è poter cambiare il proprio ufficio, every day. E’ una cosa che mi ha sempre affascinato: potermi circondare di fiori, di gente o di silenzio, di sole o di ombra, di profumo di sugo o di una tisana allo zenzero, di un caffè al bar e di un appuntamento al volo con un amico. Così la scrivania, la mia costante, è giornalmente una fonte di ispirazione. Poterla modificare e scegliere. Mi piace rimanere a casa o trasferirmi in qualche piccolo bar di quartiere, a seconda del mio umore. Perché lavorare da soli ha il beneficio (almeno per me) di poter assecondare i propri stati d’animo, di coccolarli, anche quando sono negativi. La verità è che questa dimensione la cercavo da tempo e solo ora, dopo tanto vagare, credo di avere trovato il mio porto sicuro:  una scrivania al giorno.

 

 

 

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