Non dovevo ma l’ho fatta. Una lista, breve ma coincisa, di cosa proprio non vorrei fare o subire a Natale. Magari, poi, non ci riesco, ma scrivere una lista, che sia della spesa o dei buoni propositi, è qualcosa di terapeutico.

Shopping convulsivo. Non ho mai avuto la passione per g acquisiti. Mai. E a Natale ancor meno. Però adoro fare dei piccoli regali proprio perchè questa festa vuol dire dono, nel suo significato più profondo. E allora ritagliamoci un pomeriggio tranquillo, senza corse in auto, file km alla casse ma assaporando il piacere di pensare con amore all’altro.

Meno riunioni familiari a tavola. Ritrovarsi con la propria famiglia è una grande soddisfazione. Ma solo se davvero lo vogliamo. E non è una forzatura. A volte, ammettiamolo, lo è per tutti. Incontrarsi? Benissimo ma non per forza a tavola per ingurgitare cibo fin allo sfinimento. È una tappa che, se eliminata, può dare tante soddisfazioni.

Messaggi di auguri su WhatsApp. Per carità. Abbiate pietà. Di finti biglietti di auguri digitali ne ho piene le scatole. Meglio una telefonata, dico una! Va bene la praticità, la velocità. Ma è proprio quel ‘tempo sprecato’ che fa di noi persone diverse!

Gli appuntamenti serrati. Avete presente quelli delle cene aziendali, la merenda dell’asilo, il pranzo dai parenti e l’aperitivo con le amiche? Quelli che nemmeno durante le vacanze di Natale hanno un buco nell’agenda?Ecco. Il tempo è l’unico vero lusso da usare con cura. Allora usiamolooo

Natale a casa? Evitate, per il bene di tutti, di chiedere “E a Capodanno cosa fai?”. Resto a casa, felicemente a casa, perché trovo sia una festa orribile. Troppo? Se la verità non è questa ci vado vicina. D’altronde adoro andare a dormire alle nove e anche per quella sera mi sembra un’idea perfetta!

 

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