Secondo giorno di primavera con pioggia. Faccio finta che non sia successo. Faccio finta che le due lavatrici ancora da caricare, i panni inumiditi da giorni in casa e gli stivali davanti alla porta siano un approccio diverso alla bella stagione. Non guardo più il meteo. Tanto piove sempre. Allora visto che siamo in pieno stile tipicamente invernale continuo con le spremute di arancia. Ne faccio due al giorno, per me e il treenne. Vanno giù che è una bellezza e anche se vorremmo interrompere questo rito così ben consolidato, magari con altro, non possiamo. Si vendono ancora così tante arance in giro che siamo costretti. Obbligati. L’unico vizio che abbiamo aggiunto alla nostra tabellina alimentare sono i frullati di frutta. Da gennaio, da che ne bevevamo pochi a settimana (prediligendo la frutta intera) siamo passati a uno al giorno – bello grande per tutti e due – con tutta la frutta possibile, tanto per noi tutto si abbina benissimo. Il treenne si diverte a berli ma soprattutto a prepararli; la mamma invece ne trae tante soddisfazioni:

– agli occhi del marito è una vera home made woman, altro che surgelati!
– agli occhi del treenne una maga dai poteri supernaturali
– il treenne si diverte, impara a conoscere la frutta e a mangiarla
– un buon risparmio di calorie e di economia casalinga
– un buon metodo anti ingrassamento invernale

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