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Andare a caccia di spiagge può diventare una passione che crea dipendenza, specie se hai a disposizione le coste della Sardegna. E in particolare, in Ogliastra: una zona forse meno conosciuta a livello mediatico rispetto alle più rinomate Costa Smeralda, Chia o Villasimius, ma che non smette mai di stupire e soprattutto non teme paragoni.

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Oggi vi racconto, dopo esserci stata con tutta la famiglia, la spiaggia di Cea. Una soffice lingua di sabbia color borotalco, che si trova nel comune di Barisardo, a qualche chilometro da Tortolì e subito dopo l’ultima parte del lido di Orrì. Un tratto di costa selvaggio ma non troppo, dove a regalare quel tocco di magia è la macchia mediterranea alle spalle dell’arenile: è da lì che si leva un intenso profumo di mirto che vi accompagnerà in modo piacevole fino al tramonto. Davanti a voi c’è invece una tavola turchese di acqua, con sfumature verdi e azzurre, in mezzo alla quale si stagliano i due famosi faraglioni di rocce rosse, meta ambita per i tuffatori più impavidi.

Uno scenario unico, a cui si aggiungono tante altre piccole sorprese. All’estremità della spiaggia, dove è la roccia a farla da padrone, appare un piccolo specchio di acqua, uno stagno, che fa poi posto a un corso di acqua che sfocia in mare, dove salato e dolce si incontrano . Noi proprio qui, con il piccolo, abbiamo trascorso gran parte del tempo: acqua bassa, banchi di pesciolini, posidonie di mare e scogli dove i piccoli possono giocare a fare gli arrampicatori (portare sempre le scarpine).

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E come ad Orrì, il fondale continua ad essere basso: più facile per chi non sa nuotare, più sicuro per chi ha bimbi piccoli. E non solo: se non vi va di portarvi ombrellone e sdraio, una parte della spiaggia è stata “colonizzata” da alcuni stabilimenti che offrono ogni tipo di comfort . Alle spalle, chioschetti a volontà. Da provare di sera, il ristorante Baia di Cea a ridosso della spiaggia, con vista faraglioni.

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