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No, non mi sono trasformata in un uccello, ma oggi voglio raccontarvi un po’ della sensazione, nascosta dalla grande maggioranza delle madri, di sentirmi una mama bird o meglio una mamma chioccia. Definizione che manda in subbuglio la platea al femminile e che fin dalla terra età’ del piccolo pensa di irrobustirlo trattandolo da adulto.
Mamma chioccia? Mai, dev’essere indipendente fin piccolo.
Mamma chioccia? Mai, deve capire che non ci sarà sempre la mamma.
Mamma chioccia?Mai, ha bisogno di crearsi le sue amicizie (appena due anni).
Mamma chioccia? Deve imparare a camminare da solo.
Deliri di mamme, ci passiamo tutti i giorni, ma attente a non esagerare.
Dopo il primo anno passato a domandarmi quale fosse la cosa giusta da fare e che madre fossi. Adesso mi è tutto più chiaro. Mi sono scoperta, naturalmente, una mamma chioccia, e non ci posso far niente. Proprio io, cresciuta nel pieno della libertà da una madre che si è dedicata completamente a me, oggi sono il risultato di tutto quel tempo trascorso insieme a lei. Perché è il tempo passato insieme nei primi anni di vita che conta. Dopo conta, ma forse starai in un angolo a guardare. Pronta a intervenire ma senza averlo tra le braccia, pronta per lui, sempre se lui lo vorrà. Così ho accettato e assecondato il mio essere chioccia, nel significato più bello di questa parola. Che vuol dire stare insieme rendendolo partecipe della mia vita quotidiana e assecondare la sue esigenze di bambino. Ma sopratutto esserci sempre, aver registrato nella mia mente ogni attimo della sua crescita, aver immagazzinato il più possibile per ricordami sempre di quel bimbo che è cresciuto.

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