Cosa fa più piacere in un freddo inverno? Un bagno caldo. Ecco. Non potevo chiedere di più per la conclusione dell’anno vecchio: un lungo bagno tra i fumi delle terme di Riolo, a due passi da Ravenna e da casa mia. Un pensata last minute, un’idea già radicata nella mente ma attuata all’ultimo senza pensarci molto. Tanto sbagliare non avremmo sbagliato. E così siamo finiti al Grand Hotel Riolo, in provincia di Ravenna, praticamente a un’ora di macchina. Un hotel immerso in più di 12 ettari di verde e appena si arriva è come fare un salto indietro nel tempo. Adoro i vecchi immobili che ci ricordano il tempo passato e questo hotel ha tutto il fascino delle terme old stile, infatti risale al 1870. Saloni ampi, poltrone dalla tappezzeria vintage e angoli creati apposta per il chiacchiericcio post-terme, ovviamente con una tisana calda. Peccato che tutto questo fosse abbastanza abbandonato. La struttura, riaperta solo da qualche giorno, era fredda e davvero poco accogliente. Altrimenti, avremmo potuto godercela molto di più.

Camere. Stile veneziano e colori pastello. Soggiornare in una camera Elite fa sempre un certo effetto, specie se si è abituati a viaggi in the road. Un letto bianco morbidoso che sa di lavanda subito dopo una doccia non ha prezzo. O meglio, c’è l’ha, ma in questo caso è stato molto congruo con il servizio offerto. Nel dilemma tra rimanere in camera a fare cuscinate e quello di farsi un bagno caldo, ha prevalso la seconda opzione. Più per volere mio. Armati di accappatoio, cuffietta, ciabatte e costume abbiamo fatto la conoscenza della piscina 34 gradi.

Si tratta di una piscina salsobromojodica con diversi tipi di idromassaggi, alcuni specifici per le zone della cervicale. Fantastico sentire il proprio sistema cardiovascolare rilassarsi. Il sistema di disinfezione impiegato è quello a ozono che garantisce il massimo della sicurezza microbiologica. Per questioni di tempo non abbiamo usufruito del Thermarium con sauna, bagno turco, docce emozionali e aree relax. Alla prossima ci saremo!

Capitolo a parte lo merita il ristorante, Aquavite. Tutto parla di benessere qui e poco di abbuffate (e dopo Natale era ora). Infatti, il cibo si sposa perfettamente all’idea di “mangiar bene” e io non potevo non essere che più soddisfatta: portate semplici e originali come penne integrali alle verdure o tonno al sesamo appena scottato. Peccato il freddo della sala pranzo… sembrava di essere nel pieno della Siberia. Prossima volta avvertiteci!

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