La prima volta è sempre la prima volta. Ma la seconda è ancora meglio. Perché se ritornare nell’hotel dove siete già stati può sembrare monotono, il motivo è che avete sbagliato hotel. E ve lo dice una che non torna mai nello stesso posto.

 

Convinti che gennaio fosse troppo lungo e grigio per passarlo tra casa, lavoro e asilo, abbiamo deciso di trasformare due giorni infrasettimanali in un fine setitmana speciale. Ci siamo riusciti. E in fondo sapevamo non rimanere disillusi.

 

La scelta, tenendo conto della nostra poca voglia di guidare e del poco tempo, è ricaduta sul Ròseo Euroterme Wellness Resort di Bagno di Romagna, località in provincia di Forlì Cesena, ad appena un’ora da Rimini.

 

Sapevamo del suo essere Family e della calorosa attenzione verso i più piccoli e questa volta, lo ammetto, ci hanno spiazzato, offrendoci un breve soggiorno “a misura di bambino”, in ogni momento dell’accoglienza. Dunque lasciate a casa giochi, tablet vari, libri ecc… . Tutto quello che servirà lo troverete qui!

 

A partire da quella che sarebbe diventata la nostra divisa, ovvero l’accappatoio. In misura “mini” per gli ospiti più energici dell’hotel, oltre a cuffietta, ciabattine e sportina. Non vi dico la felicità di chi ha abbandonato i vestiti, con il solo obiettivo di buttarsi in PISCINA CALDA, 45 gradi. Si tratta di acqua termale proveniente dalla sorgente: situata all’interno del centro viene immessa continuamente in piscina, garantendo un ricambio continuo a beneficio delle proprietà terapeutiche dell’acqua. Qui, lo ammetto, abbiamo trascorso gran parte del tempo. Uscire era impossibile. La direzione, ci ha fornito teli caldi, braccioli e galleggianti per il più piccolo e un’area relax dedicata. I BAMBINI sono davvero i benvenuti, anche perché a breve verrà inaugurata una grande piscina esclusivamente per loro.

Detto ciò, una volta usciti dal torpore dato dal vapore acqueo, come non fermarsi per un aperitivo all’enoteca interna? Luogo riservato e tranquillo. Qui un “cin cin” si è trasformato in qualcosa di speciale, del tipo che il sommelier ti porta un tagliere “a misura di bimbo” con tanto di cocktail alla frutta che ha bevuto quasi tutto la mamma. Buonissimo! Per noi un Rosè Brut Terramossa n°1, di Podere Palazzo e Cantina Braschi, a “km Zero”

E mentre stavamo ancora sull’ultimo “cin cin” ci siamo presentati a cena. Noi e altre cento famiglie. Sì, perché qui i bimbi sono davvero nel loro regno. Non solo perché  ci sono seggioloni e spazi adatti, ma tutti quei servizi di cui una mamma necessita, come la preparazione di pappe ad hoc per i neonati e un angolo detto “Kids Corner” in cui trovare le pietanze più adatte ai piccoli. Ad esempio, pasta e piselli, bruchi realizzati con le verdure, pulcini fatti con le uova sode, pizzette simpatiche, birbe di pollo. Ovviamente, la zona dolci, quella, prescinde dall’età.

Per il dopo pranzo o cena giocare in hotel, almeno qui, è la cosa più normale. Ad attenderli il Villaggio dello gnomo Mentino, una foresta incantata tra scivoli, grotte e casette in legno. Per le bimbe (c’è davvero da sognare) una sala detta Princess Room in cui dare sfogo alla propria voglia di vestirsi da fate e principesse. Animazione, mattutina e pomeridiana, compresa.

Capitolo a parte merita l’idea di far entrare i bimbi nel centro benessere. Come? Offrendo loro dei pacchetti sfiziosi in cui rilassarli senza annoiarli. Ovviamente ne abbiamo provato uno, quello del SuperEroe: mezz’ora circa di coccole massaggiate lungo il corpo in compagnia della mamma. 

 

La Baby Spa, com’è stata soprannominata, vanta tre proposte: il massaggio SuperEroe, il massaggio Principessa e le Coccole Coccolose. Ognuna non dura più di mezz’ora, perché si sa, i bimbi, poi, devono tornare a giocare in piscina. Il costo è di circa trenta euro. Per saperne di più basta chiedere a Michela del centro benessere… sarà lei a darvi tutte le info. 

Cosa adoro più di tutto in un hotel? La COLAZIONE, perché non sarà mai triste. Qui si va oltre ogni tipo di immaginazione. Se la sostanza è tanta e buona, l’apparenza ha lo stesso peso e gli occhi non possono che goderne: buffet nel cuore del salone disposto su un pianoforte, le vetrate sul lungofiume, il sonoro rumore delle cascate d’acque interne, l’odore del caffè caldo che sta per arrivare. Abbiamo sognato, lo ammettiamo, ma non poteva essere altrimenti.

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