La conoscevo di nome e non di fatto. Quel suo essere tra i Borghi più Belli d’Italia suonava solo come un titolo ma non una garanzia. Curiosi ci abbiamo fatto un salto e ce ne siamo innamorati. La nostra guida parlava della sua fortezza, della sua chiesa, della torre merlata… tutte legate da un fattore comune: il gesso, elemento cardine di questo borgo e al centro del Parco della Vena del Gesso Romagnola che si estende per tutta la vallata del fiume Lamone.

 

Tre ore vi sembreranno poche ma, ottimizzando, possono darvi grandi soddisfazione. Prima tappa la famosa Via degli Asini che consente di essere ammirata dalla piazza, con le sue sedici lunette sopraelevate. Credo sia uno dei pochi esempi di strada chiusa nel corpo di un edificio di origine medievale. Vale la pena poi svoltare verso l’interno e avviarsi nella parte più alta che porta alla Torre dell’Orologio del 1850. Si tratta di trecentocinquanta gradini. Vedete un po’ voi. Di certo ne vale la pena.

 

E poi, da qui, si raggiungere la famosa Rocca manfrediana. Noi dopo questa intensa attività sia tornati in centro e siamo rimasti ad ammirare il borgo fatto di locali, viuzze, gallerie nascoste e balconi caratteristici. Quale barcscegliere per una pausa caffè? Consigliatissimi il Caffè della Loggia, sotto i portici, gestito da marito e moglie davvero gentili. Il posticino ricorda un po’ una piccola baita di montagna: tutto in legno e lasciato al caso (come piace a me). Altro giro di ricognizione dopo il break e via alla volta di Ravenna.

 

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