È una di quelle giornate in cui vedrò il cielo con il binocolo. Scosto la tenda dalla finestra per vedere chi c’è fuori e quello è ciò che mi è permesso. La febbre del figlio non passa più e se continua di questo passo la prossima a finire in branda sarò io. Obbligata a stare in piedi. Anche con 38, perché una mamma deve stare in piedi. A prescindere. Deve stare lì, tachipirina e termometro in mano, brodo caldo, pigiamini puliti per la piccola belva sudata, telefono a portata di mano e tanta pazienza. Anche se vorresti essere invisibile per almeno un’oretta, non ti è concesso. Allora per complicarti la vita decidi di tirare fuori gli addobbi di Natale. Magari il piccolo febbricitante si distrae per qualche ora, pensi, e invece, già stanca, alla fine ti ritrovi stanca il doppio… ma che soddisfazione quegli addobbi!! Le giornate sembrano non finire mai e alle 6 sei già in pigiama pronta per la cena: petto di pollo a vapore e verdura per il malato. E per me? Petto di pollo al vapore e verdure maciullate in precedenza dal malato. Poi una bella botta di vita con la televisione. È tutto scorre come niente fosse. Nessuno se ne accorge. Forse tuo marito al rientro da lavoro che, con l’aria un po’ inebetita ti guarda e ti domanda: “Sei stanca?”. Noooo sono fresca come una rosa. Anzi, metto a letto il bambino infetto ed esco con le amiche fino alle cinque. Perché io non sono stanca.

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