Il territorio della Valmarecchia è uno splendore. E a dirlo, non solo perché ci abito vicina, sono proprio io. Ma vi assicuro che non è campanilismo. Oggi vi racconto di Sant’agata Feltria, questo borgo incantato, a 600 metri sul livello del mare, che guarda alla Riviera, dall’alto delle sue fontane e di sua maestà il tartufo.

 

Se siete degli amanti della bici e avete un buon allenamento vi consiglio un tragitto molto interessante. La prima strada da prendere è la statale 258, piuttosto lunga ma con una vista mozzafiato su tutta la valle, da Novafeltria a Pennabilli. Da qui, dopo Ponte Messe, avrete la possibilità di fare sosta a Sant’Agata Feltria. E io ve lo consiglio vivamente.

 

Si tratta di un borgo medievale dominato da Rocca Fregoso, testimonianza del suo passato intrecciato da signorie e conquistatori che mai avrebbero lasciato andare queste terre. Oggi questa rocca è stata trasformata in un museo tutto dedicato al mondo dell’immaginazione e della favola, in tutte le sue sfaccettature.

 

Merita una tappa il percorso delle fontane: la fontana della chiocciola, realizzata seguendo un famoso disegno di Tonino Guerra, le Impronte della Memoria, in quel che era l’abbeveratoio proprio all’ingresso del paese. Molto suggestiva la Luna nel Pozzo sulla strada che porta alla rocca.

 

Se volete continuare a sognare non perdete il Teatro Angelo Mariani, uno dei più antichi d’Italia, con una struttura tutta realizzata in legno, affacciato sulla piazza principale. Se non avete troppa fretta e le gambe non vi cedono, a pochi chilometri c’è Petrella Guidi, un piccolo borgo medievale, ben conservato in molte sue parti.

 

Prima di ripartire per la Riviera fate tappa in uno dei tanti ristoranti che propongono piatti a basa di tartufo, il tubero a cui è dedicata nel mese di ottobre un’importante manifestazione.

 

 

 

 

 

 

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